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Antonio Davì

Sono passati circa 20 anni dalla mia prima visita a Buenos Aires. Tante volte sono stato negli anni a seguire e sempre, una domenica, la trascorrevo a visitare la Fiera de San Telmo. Lì ho acquistato il mio primo Vinile di Tango, era un disco di Juan D’Arienzo.. Dopo tanti anni invece ho acquistato un giradischi portatile degli anni ’50 nella mia città, mi piaceva lo stile, la idea di possederlo. Mi dissero che funzionava ed arrivato a casa volevo provarlo, e l’unico disco in vinile che mi ritrovavo era quello di Juan D’Arienzo. Dopo pochi giri capii che era un’altra storia.

Negli anni a seguire, tornando a Buenos Aires quasi tutti gli anni, ho continuato ad acquistare vinili ma li sceglievo più per la copertina che per il contenuto, ero attratto dalle immagini delle Orquestas e dei loro direttori che tanto avevo ballato ma mai visti nemmeno in foto. Ancora non musicalizzavo, tant’è che, immaginatevi, una sera durante un concerto di Maria Grana con Esteban Morgado mi trovavo in un Cafè Tipico di Buenos Aires e in pubblico con me c’era Alberto Podestà. Fu chiamato e cantò anche in pubblico assieme a Maria Grana, ricordo il brano: Nada. Ebbene, non sapevo nemmeno chi fosse, ed invece oggi, vivo col ricordo d’averlo visto cantare accanto a me, una tanda al nostro ricordo non manca mai alle mie serate.

Più o meno 10 anni fa ho iniziato a musicalizzare, e quando iniziai mi ricordai di quel disco che avevo. Una sera lo portai da amici tangueros assieme al giradischi e loro erano più entusiasti di me, …… da allora non mi sono più fermato. I miei viaggi a Buenos Aires avevano l’obiettivo della ricerca, sempre, ossessa……. Dei vinilos de tango. Ricordo come fosse adesso la meravigliosa sorpresa quando in un lotto trovai un disco autografato di Juan D’Arienzo ed uno di Hectro Maurè, col tempo ne trovai altri, ma la gioia più grande della mia collezione rimane quando ho avuto tra le mani, inseguito per ben 3 anni, il mio primo vinilo di Lucio Demare editato in argentina nel 1962.

Quante corse verso gli appuntamenti nelle case con i venditori,….. quante delusioni nel trovare dentro la copertina un altro disco scambiato, quante sorprese nel trovare a casa di persone anziane dei dischi italiani e da li iniziare a parlare e tornare indietro nel tempo e dele loro origini, quanta emozione scorpire così che El Caballero del Tango Ignacio Corsini è nato nella mia Sicilia…..
E ancora oggi continuo a cercare, sempre, ossesso.
Perché EL DISCO ES CULTURA